Nato nel 1603 a Monreale, Pietro Novelli è il figlio di Pietro Antonio Novelli, rinomato pittore e musaicista, uomo colto la cui biblioteca vanta ben 100 volumi.
All’età di 15 anni si stabilisce a Palermo ove vive col pittore trapanese Vito Carrera, in esercizio al Palazzo Reale, assieme al Novello l’altro pittore più in voga a Palermo alla fine del 500′. Pietro fa il suo apprendistato presso il nobile Carlo Maria Ventimiglia, matematico e maestro delle scienze.
Nel 1623, sposa Costanza di Adamo, e nel 1624, quando la peste affligge tutta la città, Pietro accede alla sua breve ma intensa carriera.
Trascurando qualche cosuccia precedente, ‚ nel 1629, con la commissione dell’Abbazia di S. Martino delle Scale di un affresco nel refettorio benedettino, che possiamo vedere il vero esordio del Novelli.
Nel 1630, Pietro entra nella Confraternita della Compagnia del Rosario e realizza una delle opere più note, l’affresco per l’Oratorio del Rosario in San Domenico.
Pietro ha due figli, il maschio morto in giovane età. La figlia, Rosalia, nata nel 1628, si rivela discepolo tanto fedele al modello paterno da poter essere confusa con lui per l’attribuzione di certe opere.
Il 22 agosto 1647, una rivolta guidata da Giuseppe d’Alessi trova il pittore in Piazza Vigliena dove viene ferito con arma da fuoco. Muore cinque giorni dopo e trova sepoltura nel cimitero dei frati in San Domenico. Nel 1828, ad opera del suo biografo Agostino Gallo, un suo busto firmato dal Villareale viene posto nella chiesa di San Domenico, il pantheon di Sicilia.
Nato nel 1603 a Monreale, Pietro Novelli è il figlio di Pietro Antonio Novelli, rinomato pittore e musaicista, uomo colto la cui biblioteca vanta ben 100 volumi.
All’età di 15 anni si stabilisce a Palermo ove vive col pittore trapanese Vito Carrera, in esercizio al Palazzo Reale, assieme al Novello l’altro pittore più in voga a Palermo alla fine del 500′. Pietro fa il suo apprendistato presso il nobile Carlo Maria Ventimiglia, matematico e maestro delle scienze.
Nel 1623, sposa Costanza di Adamo, e nel 1624, quando la peste affligge tutta la città, Pietro accede alla sua breve ma intensa carriera.
Trascurando qualche cosuccia precedente, ‚ nel 1629, con la commissione dell’Abbazia di S. Martino delle Scale di un affresco nel refettorio benedettino, che possiamo vedere il vero esordio del Novelli.
Nel 1630, Pietro entra nella Confraternita della Compagnia del Rosario e realizza una delle opere più note, l’affresco per l’Oratorio del Rosario in San Domenico.
Pietro ha due figli, il maschio morto in giovane età. La figlia, Rosalia, nata nel 1628, si rivela discepolo tanto fedele al modello paterno da poter essere confusa con lui per l’attribuzione di certe opere.
Il 22 agosto 1647, una rivolta guidata da Giuseppe d’Alessi trova il pittore in Piazza Vigliena dove viene ferito con arma da fuoco. Muore cinque giorni dopo e trova sepoltura nel cimitero dei frati in San Domenico. Nel 1828, ad opera del suo biografo Agostino Gallo, un suo busto firmato dal Villareale viene posto nella chiesa di San Domenico, il pantheon di Sicilia.
Nato nel 1603 a Monreale, Pietro Novelli è il figlio di Pietro Antonio Novelli, rinomato pittore e musaicista, uomo colto la cui biblioteca vanta ben 100 volumi.
All’età di 15 anni si stabilisce a Palermo ove vive col pittore trapanese Vito Carrera, in esercizio al Palazzo Reale, assieme al Novello l’altro pittore più in voga a Palermo alla fine del 500′. Pietro fa il suo apprendistato presso il nobile Carlo Maria Ventimiglia, matematico e maestro delle scienze.
Nel 1623, sposa Costanza di Adamo, e nel 1624, quando la peste affligge tutta la città, Pietro accede alla sua breve ma intensa carriera.
Trascurando qualche cosuccia precedente, ‚ nel 1629, con la commissione dell’Abbazia di S. Martino delle Scale di un affresco nel refettorio benedettino, che possiamo vedere il vero esordio del Novelli.
Nel 1630, Pietro entra nella Confraternita della Compagnia del Rosario e realizza una delle opere più note, l’affresco per l’Oratorio del Rosario in San Domenico.
Pietro ha due figli, il maschio morto in giovane età. La figlia, Rosalia, nata nel 1628, si rivela discepolo tanto fedele al modello paterno da poter essere confusa con lui per l’attribuzione di certe opere.
Il 22 agosto 1647, una rivolta guidata da Giuseppe d’Alessi trova il pittore in Piazza Vigliena dove viene ferito con arma da fuoco. Muore cinque giorni dopo e trova sepoltura nel cimitero dei frati in San Domenico. Nel 1828, ad opera del suo biografo Agostino Gallo, un suo busto firmato dal Villareale viene posto nella chiesa di San Domenico, il pantheon di Sicilia.
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