Francesco Lojacono
1838 - 1915

Francesco LoJacono è un pittore mediterraneo per antonomasia, ma tra i pochi a sapere restituire le sensazioni le più sottili, quali un profumo, il vento, il calore e la polvere che pesano su ogni cosa.
E un maestro del cielo e del suo riflesso nel mare. E un artista la quale precisione avrà dissuaso tanti aspiranti all’arte difficile della pittura verista.
Rammento quel plotone di garibaldini impegnati nel passaggio di un guado e la mia sorpresa di notare ogni ciottolo dipinto uno ad uno…
Due aneddoti personali mi legano particolarmente alla figura di Francesco Lojacono: quando il Museo di Chantilly mi ha sollecitato circa due piccoli quadri in loro possesso, acquisiti in Sicilia dal duca di Aumale.
Si sa quanto mi sono prodigato per la difesa della proprietà del duca allo Zuco, e cosi è nato un bellissimo rapporto con la conservatrice Nicole Garnier, anche lei impegnata a mantenere viva la memoria del duca d’Aumale.
Un’altra volta, perché mi trovavo in un albergo di Agrigento di proprietà della famiglia Sinatra, la quale è ben nota per le sue collezioni ed in particolare per un importante fondo Lojacono ceduto tra altri alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo.
Francesco LoJacono è un pittore mediterraneo per antonomasia, ma tra i pochi a sapere restituire le sensazioni le più sottili, quali un profumo, il vento, il calore e la polvere che pesano su ogni cosa.
E un maestro del cielo e del suo riflesso nel mare. E un artista la quale precisione avrà dissuaso tanti aspiranti all’arte difficile della pittura verista.
Rammento quel plotone di garibaldini impegnati nel passaggio di un guado e la mia sorpresa di notare ogni ciottolo dipinto uno ad uno…
Due aneddoti personali mi legano particolarmente alla figura di Francesco Lojacono: quando il Museo di Chantilly mi ha sollecitato circa due piccoli quadri in loro possesso, acquisiti in Sicilia dal duca di Aumale.
Si sa quanto mi sono prodigato per la difesa della proprietà del duca allo Zuco, e cosi è nato un bellissimo rapporto con la conservatrice Nicole Garnier, anche lei impegnata a mantenere viva la memoria del duca d’Aumale.
Trattavasi di due opere minori sul tema degli armenti.
Un’altra volta, perché mi trovavo in un albergo di Agrigento di proprietà della famiglia Sinatra, la quale è ben nota per le sue collezioni ed in particolare per un importante fondo Lojacono ceduto tra altri alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo.
Francesco LoJacono è un pittore mediterraneo per antonomasia, ma tra i pochi a sapere restituire le sensazioni le più sottili, quali un profumo, il vento, il calore e la polvere che pesano su ogni cosa.
E un maestro del cielo e del suo riflesso nel mare. E un artista la quale precisione avrà dissuaso tanti aspiranti all’arte difficile della pittura verista.
Rammento quel plotone di garibaldini impegnati nel passaggio di un guado e la mia sorpresa di notare ogni ciottolo dipinto uno ad uno…
Due aneddoti personali mi legano particolarmente alla figura di Francesco Lojacono: quando il Museo di Chantilly mi ha sollecitato circa due piccoli quadri in loro possesso, acquisiti in Sicilia dal duca di Aumale.
Si sa quanto mi sono prodigato per la difesa della proprietà del duca allo Zuco, e cosi è nato un bellissimo rapporto con la conservatrice Nicole Garnier, anche lei impegnata a mantenere viva la memoria del duca d’Aumale.
Trattavasi di due opere minori sul tema degli armenti.
Un’altra volta, perché mi trovavo in un albergo di Agrigento di proprietà della famiglia Sinatra, la quale è ben nota per le sue collezioni ed in particolare per un importante fondo Lojacono ceduto tra altri alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo.
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